Scuole chiuse nei giorni 8 e 9 gennaio, lo annuncia pubblicamente il Sindaco Francesco Barchitta sul suo profilo Facebook, la sera del 7 gennaio e, immediatamente dopo, con l’Ordinanza Sindacale n. 2 del 07/01/2021 che recita quanto riportato: “Disposizioni a tutela della pubblica incolumità. Vista la Delibera del Consiglio dei Ministri che proroga la data del 31 gennaio, su tutto il territorio nazionale, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. Considerato che è doveroso intervenire con misure di prevenzione tempestive e idonee. Ordina la chiusura temporanea dei plessi scolastici di ogni ordine e grado pubbliche e private nei giorni 8 e 9 gennaio 2021”. La notizia, che ha scatenato non poche critiche, così come tanti pareri favorevoli, è arrivata la stessa sera della prima giornata di screening con test rapido su campioni nasali per Covid–19 ad alunni, insegnanti e personale scolastico dell’IISS E. Majorana delle sedi di Scordia e Militello. Prima giornata in cui tutti i 340 tamponi effettuati sono risultati negativi. Critiche anche da parte dei PentaStellati scordiensi che, in una comunicazione firmata a quattro mani dal Deputato Eugenio Saitta e della Consigliera Maria Contarino, scrivono quanto segue: “Apprendiamo con stupore alle ore 22 circa di una ordinanza di chiusura a Scordia delle scuole di ogni ordine e grado. Il tutto anticipato da un post sgrammaticato sul profilo personale del primo cittadino. Non capiamo il motivo di una chiusura comunicata alle ore 22. Proprio oggi che sono stati effettuati i test per lo screening tutti con esito negativo. Altra cosa da evidenziare, ancor più sorprendente, è la mancanza (visto che non è indicata sull’ordinanza) di una contestuale sospensione del mercato settimanale che sarà domani (se effettivamente il primo cittadino ha in mano dei dati che giustificano misure così draconiane). Senza altra motivazione sorge il dubbio che questa ordinanza di chiusura senza distinzioni di scuola non abbia nulla a che vedere con l’aggravarsi dell’epidemia”.
Tania Catalano