Un polverone che ha tentato di oscurare il nobile spirito dei vizzinesi per i Caduti per la Patria. Tanta intraprendenza per una statua la cui rimozione non ha inficiato la storia perché in questo caso non si rifà ad un personaggio o eroe specifico del passato. Solo un simbolo, importante per le future generazioni, per i caduti di tutte le guerre ovvero il Milite Ignoto. Un’intraprendenza critica che in questi giorni ha sconfinato e che vola fino in Parlamento non per interrogazioni e proposte a salvaguardia dei vizzinesi scippati da tanti presidi importanti di lavoro, di sanità, di sicurezza e di più presenza dello Stato. Come tanti cori aggrappati all’unisono per sbranare ancora di più invece di esaltare i pregi di un territorio ricco di tradizioni culturali, lavorative e storiche. Una statua che ha acceso forse un pretesto politico ! Una statua che non si rifà ad un personaggio o un eroe nazionale o vizzinese. Una statua al Caduto di tutte le guerre ovvero il Milite Ignoto che avrebbe dovuto occupare, per obiettività, un sito suo naturale e non quello dal quale è stata rimossa. Il monumento alloggiato nel muraglione di viale Regina Margherita non appartiene alla Storia se non quella che va dalla sua realizzazione, ottobre 1964, fino al 19 ottobre scorso giorno della sua rimozione. Rimozione coincidente alla riqualificazione del Viale e alla messa in sicurezza di una strada trafficatissima compreso il marciapiede che alloggiava il monumento per tutta la sua larghezza tranne cm.40 quale spazio insufficiente per pedoni e disabili. Un monumento è senz’altro un “contenuto” storico, ma in questo caso non lo è affatto perché avrebbe dovuto sorgere nel luogo di fronte dove soldati “caddero” per la Patria. La creazione del monumento lo ricordiamo in molti e molte rifiniture vennero eseguite di notte, come di fretta, con torce elettriche fino alla vigilia del 4 novembre del 1964. Venne eretto precisamente diciannove mesi dopo la scomparsa prematura dell’allora Sindaco vizzinese e deputato al Parlamento Nazionale On. Avv. Matteo Agosta. La Storia è infatti diversa da come è stata scritta e reclamata! Un monumento è un documento, è una testimonianza di verità, un fatto lì accaduto. Nel caso in esame, così come dicono al Comune, non è stato traslocato in un magazzino e nemmeno in una zona periferica della città, ma risorgerà nel luogo e nel contesto dove doveva invece essere eretto. Certamente speriamo in molti che fosse effettivamente pure cosi ! Il Parco delle Rimembranze per i caduti di tutte le guerre era stato individuato nella villa comunale di fronte, al monumento oggi divelto, e cioè nel primo cerchio di essa. Il tutto per una semplice e naturale ragione. Proprio in questa area, verso la fine della guerra mondiale 1915/18,cadde un aereo militare divenendo attrazione dei residenti tra cui i nostri padri, allora ragazzi, che abitavano in quella zona adiacente. Per questo evento, perimetralmente, venne piantato per ogni militare caduto un albero, che avrebbe dovuto riportare le generalità di ciascuno, e realizzata una piramide in legno avvolta dal Tricolore Italiano sulla quale emergeva la scritta di devozione al Milite Ignoto. Infatti essa iniziativa si affratellava al culto per le statue simbolo di eroismi patriottici, di immolazione e di valori che in Italia si era affermata subito dopo essa Grande Guerra. Bisogna altresì annotare che il muraglione, dove venne collocato poi il “soldato”, era stato realizzato dal Viale R. Margherita a rinforzo della strada a monte (Via Teocrito) comprese alcune abitazioni ivi esistenti. Era infatti una scarpata rocciosa di natura silicea dove eravamo in tanti, allora ragazzi, a “paracadutare” dai costoni intermedi ivi esistenti. Da ricordare che la costruzione del muraglione non ha niente a che vedere con la statua rimossa. Esso venne costruito dall’Impresa Graci di Catania con un particolare che era stato iniziato con una parete a strapiombo da destra verso sinistra per poi proseguire, dopo variante, a forma di tronco di piramide così come oggi lo vediamo. E’ tutta storia vissuta e non di fantasia che c’impone intervenire per fare chiarezza pura e dare un senso ai fatti che concretizzano la storia. Allora, forse, un errore di valutazione per l’allocazione della statua anche se i luoghi storici erano lì dirimpetto di appena 10 metri ? E’ dovere che l’interesse pubblico per i Valori deve senz’altro coniugarsi con l’autenticità e conservarne la Memoria in ogni soggetto. Per queste ragioni la criticità deve comunque e sempre poggiare su circostanze di verità e non gratuite occasioni di qualsivoglia rappresaglia. Non si va da nessuna parte senza un contenuto realistico che è simbiosi d’identità e di appartenenza di una Collettività come quella Vizzinese che crede alle sue nobili tradizioni e al suo Tricolore Nazionale.
Gianni Montalto