Sembrava che avessero smesso dopo aver imbrattato per due volte con vernice rossa la statua di Giovanni Verga a Vizzini, in piazza Marconi. Invece, a distanza di tempo, i vandali, eco o meno, sono ritornati e hanno rivolto la loro attenzione ai luoghi verghiani e, restando sempre in ambito veristico naturalistico, si sono rivolti alla piazzetta di santa Teresa e all’osteria famosa dove Turiddu e Alfio si scambiarono il segno della sfida. Sono state “adeguatamente” imbrattate le pareti dell’osteria e della chiesetta di S.Teresa e, per completare, una scritta inneggiante alla mafia. Sono rimaste esenti da queste geniali opere d’arte le due lapidi: una risalente al 1950 e “dettata” dal maestro allora famoso G. Failla a ricordare il duello di Cavalleria Rusticana, e l’altra riguardante il gemellaggio tra Vizzini e Cerignola, patria di Mascagni che musicò Cavalleria: salvate dall’imbrattamento probabilmente perché poste in alto. Il giovane sindaco, messo a conoscenza del fatto, come da tempo è solito fare con la sua affiatata squadra di pulizieri, si è messo subito all’opera, a ripulire e a ridare un aspetto decoroso alla piazza, visto la visita programmata di turisti. Sono stati colpiti i simboli più visibili, quelli che possono attirare l’attenzione dei visitatori e dare una spinta economica al paese: di questo i distruttori di immagini sono consapevoli e remano contro forse per torti subiti. Di fatto sono tra noi, non sono alieni e risentono del modo trasandato con cui i residenti trattano il territorio. E nessuno trova modo di limitare questi comportamenti dilaganti.
Gregorio Busacca
