Mercoledì 4 gennaio scorso, il sindaco di Vizzini, Salvatore Ferraro, insieme alla sua squadra, ha voluto incontrare la cittadinanza, in P.zza Umberto I, per “rendicontare” quelli che sono stati i primi sei mesi del suo mandato e, soprattutto, per chiarire pubblicamente la sua posizione legale (e morale) rispetto alle accuse mossegli, durante gli ultimi due consigli comunali, da parte di due suoi ex consiglieri (Corrado Fisco, al quale il sindaco aveva revocato l’assessorato; e Salvatore Reale) dichiaratisi indipendenti dopo aver tacciato il primo cittadino di gravi irregolaritĂ . In un discorso durato poco piĂą di un’ora, in diretta streaming sulla pagina Fb di Canale 66, Ferraro ha aperto il vaso di Pandora della malapolitica degli ultimi decenni, ponendo l’accento su quello che è il “modus politicandi” delle compagini di opposizione, che pur predicando il bene della comunitĂ come prioritĂ assoluta, razzolano un ostruzionismo fine a sĂ© stesso, al solo scopo di ostacolare il lavoro degli amministratori, anche a prezzo di penalizzare la comunitĂ . A questo proposito, il sindaco ha fatto presente alla cittadinanza che in seno ai consigli comunali, l’opposizione (che oltre a Fisco e Reale, lo ricordo, è costituita da Rosalba Li Rosi, Antonio Todaro, Luana Guzzardi e Mariangela Grasso) ha bocciato delle variazioni di bilancio che avrebbero consentito di incamerare dei fondi a favore: uno degli alunni con gravi disabilitĂ , e un altro destinato a potenziare i servizi sociali (e quindi le persone piĂą indigenti). Ferraro ha iniziato il suo discorso parlando delle condizioni penose in cui ha trovato ridotto il Comune di Vizzini: sommerso di debiti; utenze telefoniche non pagate dal 2019; assenza di figure apicali nei vari settori amministrativi, con conseguente impossibilitĂ dei vari uffici di adempiere appieno alle proprie funzioni; casse dell’ufficio tecnico vuote e mancanza di operai da impiegare nei lavori di ordinaria manutenzione. Ciò che l’amministrazione è faticosamente impegnata a fare da sei mesi a questa parte è cercare di rattoppare i buchi di quel colabrodo a cui è stata ridotta la macchina amministrativa negli ultimi 20 o 30 anni di gestione scellerata; e se il lavoro è giĂ di per sĂ© immane, è reso ancora piĂą faticoso dalle lentezze burocratiche che oppositori politici senza scrupoli s’impegnano senza posa a rendere ancora piĂą complicate. Sono tante le procedure e gli iter amministrativi che la gente comune ignora, e proprio su ciò fanno leva gli antagonisti per far passare l’idea che determinati atti siano frutto dell’incapacitĂ politica dei nostri governanti e questo il sindaco ha tenuto a ricordarlo piĂą volte, spiegando, documenti alla mano, come si sono svolti i fatti relativamente a delibere amministrative per le quali è stato accusato di negligenza. Relativamente all’allontanamento dei due consiglieri, il sindaco ha esposto in parole povere e senza far ricorso alla tipica, affettata dialettica del politico, quelle che erano state fin dapprincipio le reali mire di questi signori che, giĂ all’indomani della vittoria elettorale, sono andati da lui a “batter cassa”, pretendendo chi la carica di vicesindaco, chi un assessorato, chi un altro, con la minaccia che, in caso contrario, avrebbero fatto di tutto per far cadere il governo cittadino. Dopo aver animosamente (alla sua maniera) concluso i chiarimenti, il primo cittadino si è scusato per gli errori che possono essere stati commessi e ha invitato gli oppositori a deporre le armi per il bene della cittĂ . Di certo non si era mai visto a Vizzini un sindaco calcare un palco per rendere conto del proprio operato, in un atteggiamento di profondo rispetto nei confronti di chi lo ha votato e anche di chi non l’ha votato, e questo non può che fargli onore!
Daiana Melfi