Il 21 marzo scorso nelle scuole vizzinesi è stata introdotta una novità: per la prima volta nella nostra città i ragazzi delle classi IV e V della scuola primaria e I, II e III della scuola secondaria di I grado hanno votato il Sindaco dei ragazzi e il relativo Consiglio comunale.
Il CCR è un’istituzione che nasce in Francia alla fine degli anni ‘70 in un piccolissimo paesino in cui il Sindaco e il suo consiglio vollero, in uno spirito che potremmo definire “avant-gardiste”, dar vita a un nuovo organo politico attraverso il quale dar voce agli interessi dei più giovani. Di lì a poco CCR sorsero a migliaia nel resto del Paese.
Esso prende ispirazione dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata nel 1989 e ratificata dall’Italia nel 1991 con la legge 176, anche se in Italia è solo da un paio di decenni che in vari comuni e scuole si è proceduto alla creazione di un Consiglio dei ragazzi e a Vizzini, come detto, da qualche giorno. Su proposta dell’Amministrazione comunale, l’Istituto Omnicomprensivo “Giovanni Verga” ha accolto questa iniziativa che ha molto entusiasmato i ragazzi, chiamati in prima linea a far proposte (e ne sono già piovute!) e progetti non solo nell’ambito esclusivo della scuola, ma anche al di fuori di essa. I candidati hanno così presentato, andando classe per classe, alcune proposte relative sia all’ambito scolastico, quale ad esempio l’introduzione di una seconda ricreazione, sia all’ambito cittadino riguardo a spazi e strutture da creare o ristrutturare e da destinare alla fruizione dei più giovani, ma non solo. I temi d’interesse sui quali il Consiglio dei ragazzi è chiamato a esprimersi sono tanti: i diritti dei giovani, l’inclusione, il rispetto dell’ambiente e l’ecosostenibilità, il volontariato, il diritto allo studio, alla libertà di parola e all’espressione di sé… solo per citarne alcuni. I CCR sono da interpretare non soltanto come uno strumento di inclusione democratica nei confronti di quella fascia della cittadinanza che in quanto troppo giovane non è chiamata alla partecipazione della vita politica, ma che tuttavia è già in grado di formulare idee e proporre iniziative che possano soddisfare le esigenze della propria generazione; ma anche come strumento educativo, poichè attraverso di essi i giovanissimi possono imparare a far politica e a pensarsi non soltanto come individui singoli, bensì anche come appartenenti a una collettività e quindi imparare a ideare proposte che tengano conto dell’intera comunità. Ça va sans dire che dietro all’attività politica dei ragazzi ci deve essere la guida degli adulti, e infatti questo organo prevede la presenza di un facilitatore, un adulto che faccia da ponte tra i ragazzi e l’Amministrazione comunale. Il CCR rimane in carica due anni (in alcuni comuni la durata è di un anno) e le decisioni da esso prese vanno verbalizzate e sottoposte all’Amministrazione comunale (nel caso si ritenga necessario) che può decidere di porle all’ordine del giorno del Consiglio comunale. Ad essere eletto nella carica di baby sindaco è stato Emanuele Giardinelli (II media) che venerdì scorso è stato ufficialmente insignito della carica di Sindaco, con giuramento e consegna della fascia tricolore in una affollata aula consiliare, alla presenza del Sindaco Ferraro e del Consiglio comunale al completo. Dopo il neo eletto Sindaco, hanno prestato giuramento tutti i piccoli consiglieri, nonché gli assessori, il presidente e il vice-presidente del Consiglio testé nominati. Il coinvolgimento di ragazzi così giovani nell’ambito della politica costituisce un’apertura mentale importantissima nei riguardi di quelle giovani menti, fresche, pulite e piene di voglia di fare (scevre da ogni calcolo e tornaconto personale), che possono inaspettatamente fare davvero la differenza per la loro capacità di credere nell’impossibile e nei sogni. Il mio augurio per questi ragazzi è “non smettete mai di sognare!”, perché, citando Nelson Mandela, “un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”.
Daiana Melfi