La mancata applicazione della legge regionale n. 9/2015 da parte del commissario liquidatore dell’ex Consorzio ASI (Area di Sviluppo Industriale) sta mettendo a rischio la sopravvivenza di 14 imprese artigiane operanti nella zona industriale di Caltagirone, con la possibile perdita di 100 posti di lavoro. Il nodo della questione riguarda una norma che consentirebbe agli artigiani di riscattare i capannoni assegnati negli anni ’90, convertendo i canoni di locazione già versati in prezzo di acquisto. Tuttavia, nonostante le richieste avanzate da anni, il commissario liquidatore ha evitato di applicare la legge e di quantificare i costi di acquisto, avviando invece le procedure di sfratto e richiedendo il pagamento dei canoni arretrati. E’ quanto scrive un comunicato stampa di Confcommercio Caltagirone che sottolinea come le “le imprese coinvolte non hanno mai ricevuto alcuna manutenzione sugli immobili da parte del Consorzio ASI, ritrovandosi oggi a operare in capannoni degradati, dove infiltrazioni d’acqua e carenze strutturali mettono a rischio le attività. Inoltre, il consorzio ha negato agli artigiani la possibilità di installare impianti per le energie rinnovabili, riservandosi l’uso dei tetti senza però mai utilizzarli. L’atteggiamento del commissario liquidatore – continua il comunicato – appare inspiegabile: applicando la legge, la Regione Siciliana potrebbe incassare il corrispettivo della vendita senza dover affrontare ulteriori spese per ristrutturazioni o demolizioni. Al contrario, negare questo diritto non solo mette in crisi le imprese, ma frena lo sviluppo economico della città. Gli artigiani, divenendo proprietari, sarebbero pronti a investire nelle strutture, nell’innovazione e nella creazione di nuovi posti di lavoro. La riunione si è tenuta nella sede della Confcommercio di Caltagirone alla presenza del Vice Presidente provinciale di Confcommercio Catania Rosario Bruno che ha dichiarato: “Era stata avviata una mediazione con la Regione Siciliana attraverso un tavolo tecnico con l’assessore Tamajo
e il dirigente dell’Assessorato ma con il cambio del dirigente sono arrivati solo decreti ingiuntivi e richieste di sfratto”. Francesco Cannizzo, portavoce del comitato degli artigiani, denuncia: “Con le nostre piccole imprese abbiamo creato lavoro per i nostri figli e per tanti giovani che non sono dovuti emigrare al Nord. Non chiediamo regali: siamo pronti a pagare per acquistare i capannoni. Chiediamo solo il rispetto di un diritto sancito dalla legge
regionale, per dare certezza e futuro alle nostre imprese e a tutta la città di Caltagirone, ancora oggi conosciuta come la ‘Città della Ceramica’”. “Ci appelliamo a tutte le istituzioni affinché la vertenza tra le imprese artigiane e l’ex consorzio ASI venga risolta positivamente” – afferma il presidente Confcommercio Caltagirone Carnelo Scalzo – “il nostro territorio non può permettersi di perdere altri posti di lavoro e come associazione di categoria assisteremo le imprese coinvolte in tutte le fasi del confronto con gli organismi regionali preposti”.