Si parla di tasse, consumi, crescita, recessione e svalutazione, ma non si accenna a tagliare gli sprechi e mettere ordine ai conti delle Pubbliche Istituzioni per bilanciarli. Maratone e dibattiti politici vaghi senza approdi al disavanzo pubblico. Risparmiare su tante cose sarebbe possibile, e in Italia si potrebbe, perché la macchina pubblica costa a dismisura. Un elenco dettagliato di tagli è stato predisposto da un’iniziativa popolare. “Firmare servirà? “ , è il dubbio di molti Italiani! Intanto si potrebbe incominciare andando al Comune, Uffici Servizi Demografici, in cui si è elettore e quindi residente. L’avviso per la raccolta delle firme per il referendum è denominato, “Eliminazione di 500 miliardi di sprechi e mala politica”. Avviso di procedura Costituzionale Referendaria – apparso nella Gazzetta Ufficiale n. 95 del 23 aprile 2024 – è per dare voce agli Italiani e tentare di riequilibrare i conti dello Stato che hanno superato in passivo duemila miliardi di euro. L’ultimo giorno per dare il proprio assenso è Lunedì 25 di questo mese di Novembre. Un lasso di tempo (da giugno scorso) voluto per Legge che sembra essere trascorso privo di divulgazione massiva e senza dibattiti anche nel territorio del Calatino. Voce del popolo dice che risparmiare si potrebbe riducendo i costi della Politica, gli sprechi negli acquisti di beni e servizi delle Pubbliche Amministrazioni come pure eliminando gli Enti inutili e i “Carrozzoni” nullafacenti. Infatti è circostanziata e puntuale l’indicazione promossa dal Comitato di questa Iniziativa Popolare Referendaria che forse vale la pena leggere.
Francesco Montalto