Il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, organismo riconosciuto dall’Assessorato Attività Produttive della Regione Siciliana che riunisce Consorzi di tutela delle produzioni agrumicole di qualità, imprese agricole singole e associate, società di commercializzazione ed industriali, associato alla Consulta nazionale dei Distretti del Cibo, annuncia l’avvio di un nuovo progetto sviluppato con il mondo universitario e nato delle esigenze concrete degli imprenditori della filiera alle prese con l’emergenza idrica in Sicilia. La notizia arriva al termine della tavola rotonda dal titolo “Filiere e reti: focus agrumicoltura per una gestione condivisa della risorsa idrica”, tenutasi ieri presso la Sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, che ha visto confrontarsi rappresentanti delle principali associazioni agricole regionali ed imprenditori di varie zone agrumetate italiane, docenti universitari e esponenti parlamentari, con in apertura l’intervento degli Assessori all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Siciliana, Salvatore Barbagallo ed Edmondo Tamajo e le conclusioni affidate al Sottosegretario Luigi D’Eramo. Il progetto, nato da una rinnovata collaborazione con l’Università di Catania e dalla conferma del sostegno da parte di Coca-Cola, al fianco delle attività del Distretto a favore della filiera da oltre un decennio, prende le mosse da uno studio realizzato per approfondire le criticità correlate all’uso di acque di falda con elevato contenuto di sali, frutto dei monitoraggi effettuati su 120 aziende del territorio. Per facilitare l’adozione di questa tecnologia da parte delle aziende, verrà acquistato e testato un impianto di desalinizzazione portatile da utilizzare in modo sperimentale in diversi areali agrumicoli regionali. Grazie allo screening delle realtà che già utilizzano questa tecnologia, saranno inoltre analizzate le potenzialità di trattamento delle acque reflue attraverso tecniche di fitodepurazione, coinvolgendo in diversi momenti di confronto più di 100 imprenditori che operano su migliaia di ettari di colture.