E’ stata una settimana santa partecipata quella che si è svolta a Castel di Iudica dopo gli anni di pandemia da Covid-19 e le restrizioni messe in atto. Le funzioni di Pasqua hanno avuto inizio domenica 2 Aprile con la tradizionale benedizione delle Palme davanti al sito religioso del crocifisso alla presenza delle autorità civili e militari. La settimana santa è proseguita mercoledì con la via Crucis cittadina per le vie del paese; il giovedì con la messa in cena domini ed il rito della lavanda dei piedi a cui hanno partecipato 12 componenti del gruppo dei portatori ed in tarda serata i fedeli hanno deposto i tradizionali sepolcri davanti al santissimo per l’adorazione. Venerdì, con partenza dalla chiesa di San Giuseppe a Carrubo, si è svolta la processione del Cristo morto e della madonna Addolorata accompagnate dalle note musicali della banda musicale “ Città di Castel di Iudica” e dai lamenti e canti del coro parrocchiale. Dopo la veglia di sabato notte presso la chiesa di San Michele Arcangelo la santa pasqua si è conclusa domenica con il tradizionale e suggestivo incontro del Cristo Risorto e la Madonna in piazza John Kennedy che vengono portate a corsa per tre volte dai portatori, il tutto accompagnato dallo sventolare dei fazzoletti bianchi dei fedeli disposti in due file, dai fuochi pirotecnici e dalle note della banda musicale. Alla fine dell’incontro le statue sono state riportate in chiesa dove si è svolta le benedizione finale ed i dovuti ringraziamenti dal parte del sacerdote A. Jeyarai che ha dichiarato:” Ringrazio tutti i membri del consiglio pastorale, il comitato dei festeggiamenti, il gruppo dei portatori, il coro, gli operatori liturgici, le autorità civili e militari per la loro proficua collaborazione. Ha concluso il sacerdote, che giorno 7 aprile ha compiuto il 13 anno di sacerdozio di cui 11 presso la parrocchia Maria delle Grazie a Castel di Iudica, << Ringrazio sempre il signore per la missione che mi ha affidato >>. Nella foto un momento dell’incontro di domenica tra il Cristo Risorto e la Madonna.
Tomasello Salvatore
