Sul mercato dell’Unione europea arriva la farina di grillo come nuovo alimento. Perplessità dell’associazione Abbtnea

“Siamo perplessi e anche preoccupati sia in termini alimentari che economici. L’arrivo sulle tavole degli insetti solleva in primis interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità. La nuova opportunità. Come sostiene Abbetnea,potrebbe poi attrarre chi si trova in una condizione di crisi ad usufruire di queste farine a più basso costo. Il pane o le colazioni fatte con farine di grano rischierebbe di diventare una sorta di bene di lusso, accessibile solo per chi possiede una posizione economica più solida”. E’ la dichiarazione di Franz Cannizzo (nell’immagine), presidente di Abbetnea,l’associazione di categoria che coopta dal 2002 il mondo ricettivo extralberghiero di Catania e della provincia,con l’adesione di bed & breakfast,affittacamere e case vacanza di Catania e dell’intero territorio provinciale , in merito al regolamento che autorizza la commercializzazione delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere. “Portare in tavola insetti si discosta dai valori che da sempre promuoviamo del mangiar sano – continua Cannizzo -. Cibo per noi significa soprattutto cultura e territorio. Riteniamo fondamentale proteggere le nostre produzioni tradizionali, eccellenze di cui andare fortemente orgogliosi. Manterremo alta la guardia e continueremo a valorizzare nei confronti dei turisti Italiani e stranieri,offrendo nelle colazioni degli ospiti prodotti di qualità del territorio Etneo e Siciliano che con impegno e passione le nostre imprese agricole e artigiane realizzano. Dal 24 Gennaio – conclude Cannizzo – in tutta l’Unione Europea possono essere venduti e comprati prodotti alimentari a base di polvere di insetti. Un motivo in più per leggere attentamente le etichette. La farina di grillo avrà come dicitura “acheta domesticus” ma attenzione anche alla scritta “tenebrio molitor”.