mercoledì, Ottobre 30, 2024
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Vizzini: da “Vizzinincomune” a rottura in Comune

Mercoledì 9 novembre si è svolta la seduta del Consiglio Comunale a Vizzini, durante la quale il colpo di scena della dichiarazione d’indipendenza del consigliere (nonché ex assessore) Fisco ha messo in luce i primi contrasti in seno al consesso amministrativo dopo appena cinque mesi dalle elezioni. Contrasti che, a sentire il consigliere, pare fossero già in embrione prima ancora che il governo cittadino venisse “partorito” dal consenso elettorale, rendendo già critiche le ultime settimane di “gestazione”. Il tutto prende avvio dalla revoca, da parte del sindaco Ferraro, dell’incarico di assessore per il quale Fisco era stato designato già prima delle elezioni. In risposta a tale provvedimento, Fisco si è dapprima dichiarato indipendente, prendendo dunque le distanze dalla giunta, per passare poi a leggere una dichiarazione di suo pugno, di una decina di pagine o più, che, per una buona mezz’ora, lo ha impegnato a esporre in maniera dettagliata ed esaustiva, punto per punto e con frequenti richiami a leggi, disposizioni e regolamenti, le ragioni di questa rottura che il sindaco aveva motivato, nella sua determina amministrativa, come dovuta a “divergenze tali da generare conflitti in molti punti del programma, che non consentono la prosecuzione dell’incarico conferito”. Fisco ha ammesso l’esistenza di tali divergenze, dicendo di essersi trovato, in varie occasioni, in disaccordo con i provvedimenti adottati; di aver chiesto spesso delucidazioni e chiarimenti negatigli; di non essere stato aggiornato su decisioni e convocazioni, venendo tagliato fuori dall’esercizio delle sue stesse funzioni, riportando puntualmente a riprova di ciò date e orari dei fatti che avrebbero causato tale stato di cose. In otto punti (alcuni dei quali ironicamente titolati) Fisco ha elencato le ragioni di questo scisma, con accuse gravi all’indirizzo dell’amministrazione, che se dovessero rivelarsi fondate metterebbero in cattiva luce la tanto declamata trasparenza di cui la compagine di Ferraro si era fatta tenace sostenitrice in campagna elettorale. Fisco accusa il sindaco e il suo “gruppo” di aver perpetrato azioni e provvedimenti ai danni delle casse comunali; di aver trascurato problemi di ordine e sicurezza pubblica; di aver favorito parenti del vicesindaco Di Benedetto, la quale per tutta risposta ha definito il consigliere violento e irrispettoso soprattutto nei confronti del gentil sesso; e, cosa più grave di tutte, di aver barattato un assessorato per ottenere appoggio politico. Il sindaco ha risposto, o meglio, ha provato a rispondere a tali dichiarazioni sottolineando che alcuni mancati provvedimenti contestatigli da Fisco, in realtà, sono da attribuirsi all’amministrazione passata, ed elencando le iniziative portate a termine, quando un vociare incontrollato proveniente dai banchi dell’opposizione ha impedito la prosecuzione della seduta, dichiarata pertanto sciolta. La cittadinanza si aspetta che il sindaco possa al più presto chiarire la sua posizione sì da ristabilire una integrità morale e politica che sembra aver cominciato a vacillare.

Daiana Melfi

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