Il Consiglio comunale di Caltagirone tornerà a riunirsi, nel
salone di rappresentanza “Mario Scelba” del municipio, alle 20 di mercoledì 13 luglio.
Otto gli argomenti all’ordine del giorno: 1) Mozione sull’attivazione del cosiddetto “baratto
amministrativo”; 2) Approvazione verbali di Consiglio comunale delle sedute precedenti dal n. 20
al n. 24, anno 2021; 3) Dissesto finanziario, attivazione delle entrate tributarie proprie (Imu); 4)
Dissesto finanziario, attivazione delle entrate tributarie proprie (addizionale comunale Irpef); 5)
Dissesto finanziario, attivazione delle entrate tributarie proprie (modifica al regolamento comunale
sull’imposta di soggiorno); 6) Determinazione degli oneri di urbanizzazione e costo di costruzione a
seguito della dichiarazione dello stato di dissesto finanziario dell’Ente; 7) Progetto di demolizione e
ricostruzione di due alloggi in via Paradiso, angolo via Judicelli, interventi con fondi ex Gescal,
approvazione di un progetto in deroga; 8) Progetto di ristrutturazione e completamento del centro di
riabilitazione motoria Aias fondazione “Concetta D’Alessandro” Onlus, approvazione progetto in
deroga secondo quanto previsto dall’articolo 32 del Regolamento edilizio comunale e dall’articolo
58 delle Norme tecniche di attuazione allegate al Piano regolatore generale.
Nella precedente seduta l’assise ha approvato, con 9 sì, 6 no e un astenuto, il Piano economico finanziario anno 2022. Ok a maggioranza pure alle tariffe per il 2022. Via libera
all’unanimità, così come modificato da diversi contributi (41 emendamenti), al regolamento comunale per la disciplina del canone unico patrimoniale, che era stato illustrato dall’assessore Piergiorgio Cappello.
Sull’argomento Luca Distefano ha evidenziato “l’utilità, in particolare, di un emendamento che stabilisce, a beneficio degli operatori commerciali, un’ulteriore agevolazione per
l’occupazione del suolo pubblico”, mentre Valentina Messina ha rilevato come le modifiche apportate assicurino ai cittadini “risposte più celeri e attente (30 invece di 180 giorni) da parte degli uffici rispetto alle istanze presentate”. Secondo Giuseppe Rabbito “gli emendamenti al regolamento hanno consentito, nel rispetto della legge, di introdurre un sistema di calcolo delle indennità fondato
non su aliquote ma su coefficienti, in modo da limitare al minimo gli oneri per i cittadini”.