Intorno alle nove del mattino del 25 aprile una fila di macchine ha invaso il Vizzini alla ricerca di un posteggio come negli anni precedenti per avventurarsi tra la folla e le bancarelle e infine per gustare la ricotta e acquistare prodotti e dolci locali.
Poi, come solitamente, dopo un giro per le vie del paese tra palazzi baronali e luoghi verghiani il ritorno a casa.I turisti per un giorno pensavano di ricreare le stesse esperienze degli anni precedenti dopo la chiusura pandemica, pensavano di ricreare il piacere di una rapida gita fuori casa e per l’ansia del divertimento, scordando la cautela
dell’informazione, il desiderio è stato rinviato a tempo indeterminato. Si sono dovuti accontentare di quanto un piccolo e unico produttore locale di ricotta dai capelli rosso biondo come il premier inglese ha offerto a prezzi modici: un pic nic di ricotta ossia un assaggio veloce. Come veloce è stato il ritorno a casa, per gli habitues del 25 aprile vizzinese, in onda da decenni e interrotto dal lockdown e ora dalla preoccupazione, non comunicata ai cittadini, dai politici locali. Non sono mancate le proteste sui social ed è intervenuta, dopo lungo silenzio, l’opposizione consiliare sulla linea dei cittadini e scusandosi con i visitatori, increduli e vaganti nei luoghi che furono della sagra ora di un cantiere di lavori senza fine. Con certa attenzione si sarebbero evitati disagi e delusioni dei gitanti e le proteste dei concittadini.
Gregorio Busacca