«Sono consapevole delle criticità che, non solo in Sicilia, rendono difficile la gestione delle strutture ospedaliere decentrate. Ma questo non può essere un alibi per rallentare le procedure concorsuali che potrebbero, invero, migliorare i livelli essenziali dei servizi d’assistenza per chi vive nelle aree interne dell’Isola e nel Calatino».
Lo afferma il deputato regionale Giuseppe Compagnone, che ha riacceso i riflettori sulle esigenze dell’ospedale di Caltagirone «per la carenza di personale. Da poco sono state assunte dieci unità lavorative, ma non è un numero sufficiente. Occorrono – ha detto – ulteriori assunzioni e procedure di mobilità. Analoghi problemi persistono per il reclutamento di almeno trenta operatori socio-sanitari. Comprendo le difficoltà, ma è ora di premere sull’acceleratore”.
L’on. Compagnone ha preso parte, al nosocomio di Caltagirone, alla seduta straordinaria della Commissione alla Sanità dell’Ars: «Da medico chirurgo – ha aggiunto – conosco le criticità legate alla carenza di medici e specializzandi, che si lega pure al forte richiamo di figure professionali presso altre strutture ospedaliere e policlinici. Occorre intervenire sul drammatico problema dell’imbuto formativo che, a seguito della carenza di borse di studio, costringe ogni anno migliaia di giovani medici a non poter accedere alle specializzazioni. Serve pure una riforma nazionale del sistema formativo, ma non smetterò battermi per difendere, intanto, il diritto alla salute che la Costituzione riconosce a tutti i cittadini».