Gli alunni del liceo Scientifico Bonaventura Secusio di Vizzini hanno meritato in assoluto il primo posto al concorso nazionale Dantedì, indetto dal liceo classico Cutelli di Catania.
‘’Risultati apprezzabili, impegno ed entusiasmo hanno caratterizzato il lavoro di gruppo degli alunni che hanno realizzato il racconto su una tematica attualissima come il femminicidio sulla scia del canto V dell’inferno’’. Questa è la motivazione della giuria che ha assegnato il premio al liceo Scientifico di Vizzini. Regista e sceneggiatrice del cortometraggio è la prof.essa Marcella Vagone, realizzato nei luoghi del paese che meglio esprimono il pathos del racconto dantesco. Infatti i luoghi scelti dalla regista per ambientarvi il breve racconto filmico sono la chiesa madre che la luce notturna del suo stile gotico-catalano si adatta a rendere la passione travolgente dei due amanti, e gli interni del circolo Verga per rappresentare il luogo dove iniziò la relazione amorosa di Paolo e Francesca. Sono stati letti versi danteschi dalle rime e dal canto quinto dell’inferno; è stato Dante (Antonio Busacca) a dare inizio al corto e successivamente intervenivano altri studenti-attori come la voce narrante (Anastasia Romeo), Guido Da Polenta (Gaetano Giarrusso), Francesca (Lorena Li Rosi). Ed è il secondo premio in poco tempo dopo quello internazionale sull’operazione Husky del 10 luglio 1943 conseguito dagli alunni del liceo Secusio e consegnato dall’ambasciatore canadese in Italia. Su questo si è soffermata la dirigente prof.essa Sabrina Mancuso nel caloroso messaggio rivolto agli studenti per quello che sono riusciti a realizzare con il supporto della prof.essa Vagone. E così maggiormente gli studenti restano legati alla sede centrale calatina e alla ‘’sempre loro preside’’ che ha trovato modo di valorizzarli e stimolarli a un lavoro non solo scolastico. Ed è quanto fa rammaricare gli studenti per le decisioni regionali ‘’irrevocabili’’ e il conseguente divorzio non consensuale da Caltagirone. Sanno gli studenti di lasciare il certo per l’incerto, ma intanto c’è la gioia del momento: i premi e il plauso collettivo.
Gregorio Busacca